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venerdì 30 settembre 2011

ENERGY BROKER





 

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VIDEO SEMPLICE





VIDEO PROFESSIONALE
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CHI E' L' ENERGY  BROKER ?

E' UNA FIGURA  PROFESSIONALE
ASSOLUTAMENTE NUOVA 
CHE NASCE PROPRIO
CON LA RICONVERSIONE
DEL SETTORE ENERGETICO . 
 UNA PERSONA 
CHE 
UNA VOLTA ACQUISITE LE COMPETENZE TECNICHE SI OCCUPA DI PROPORRE LA CREAZIONE DI NUOVI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

L' ENERGIA E' VITA 

QUINDI L' ENERGY BROKER 
  TRATTA
UN BENE PREZIOSO

 SI DIVENTA ENERGY BROKER  SEGUENDO UN BREVE CORSO DI FORMAZIONE  TRAMITE IL QUALE SI IMPARA TUTTO CIO' CHE  RIGUARDA UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO

























CAMPAGNA FINITA CAUSA INFILTRAZIONI MAFIOSE

DOMANDA
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domenica 25 settembre 2011

spegni anche tu la luce "switch off" generale

 

spegni anche tu la luce

"switch off"

generale




Ora
lunedì 26 settembre · 21.00 - 21.30

Luogo
tutta italia

Creato da

Maggiori informazioni
bene. alla luce degli ultimi eventi, siamo convinti che il popolo italiano abbia subito abbastanza, umiliato e sbeffeggiato com'è di continuo.
una nemmeno troppo approfondita analisi ci ha fatto approdare alla conclusione che, se si vuole colpire al cuore il sistema, è necessario mirare al portafogli.
la proposta è quella dello "switch off" generale, da attuarsi da stasera per mezz'ora dalle 21.00 alle 21.30, fino a quando nn ne parleranno i media. solo allora potremo dire che la protesta avrà iniziato a dare i suoi effetti.
una semplice protesta qst, di facile attuazione per chiunque, senza poi troppo sacrificio.
ricordiamo che tutto qst si rende necessario, se vogliamo finalmente lanciare un chiaro segnale a chi di dovere, sordo fin'ora al malcontento di un popolo intero.
spegniamo tutti gli interruttori di corrente elettrica(tv comprese), interrompiamo tutte le sere il consumo di energia elettrica dalle 21.00 alle 21.30, ad oltranza.
semplice protesta di facile attuazione per tutti che, in tempo di austerity, fa bene anche al proprio portafogli!





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SALEMI; INAUGURATI IMPIANTO FOTOVOLTAICO E AULA DIDATTICA



BENI CONFISCATI:

SALEMI;

INAUGURATI IMPIANTO FOTOVOLTAICO E AULA DIDATTICA



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- La struttura turistica rurale "Al Ciliegio" nata a Salemi su un bene confiscato al boss Calogero Musso e affidata alla "Fondazione San Vito Onlus" della Diocesi di Mazara del Vallo, s'arricchisce di nuovi spazi. Sono stati inaugurati, ieri, un'aula didattica intitolata alla memoria del giudice Paolo Borsellino, dove si terranno seminari sui beni confiscati alla mafia rivolti alle scuole e un impianto fotovoltaico. I due beni sono stati finanziati e realizzati dalla "Fondazione Vodafone Italia" nell'ambito del progetto "Seminiamo la legalità" L'aula didattica con cinquanta posti a sedere, occupa un vano con alcune pareti a vetro che si affaccia sul vigneto e il tetto in legno. L'' impianto fotovoltaico, il primo su un bene confiscato, è composto da 84 pannelli che produrranno 19,20 kw/h di energia che servirà sia per soddisfare il bisogno del turismo rurale che, quella in eccesso, per immetterla nella rete. L'impianto è stato progettato e realizzato come tetto di una struttura che diventerà una stalla per due asini di razza pantesca che, da qui a qualche settimana, saranno affidati alla Fondazione dall'Azienda Foreste e Demanio. Con i fondi del progetto "Seminiamo la legalità", inoltre, sono stati realizzati interventi anche in contrada Pileri a Marinella di Selinunte (fondo confiscato e affidato alla Fondazione diocesana) e acquistate due tende climatizzate da 12 posti ciascuno, servizi igienici mobili. "Il nostro è un ulteriore passo, come cittadini italiani e come cattolici, nel promuovere libertà e giustizia. Dedicare l'aula didattica a Paolo Borsellino è un segno di riconoscenza alla vita esemplare di un grande siciliano e voler perpetuarne il ricordo del suo impegno morale e professionale alle nuove generazioni. Agli enti locali e al governo regionale e nazionale chiediamo seria e concreta collaborazione» ha detto don Francesco Fiorino, presidente della «Fondazione San Vito». "Sono quasi dieci anni che, con lo spirito di costruire assieme il domani, la nostra Fondazione cerca di individuare soluzioni per lenire il disagio sociale, attraverso partenariati con il Terzo settore e le istituzioni – ha aggiunto il presidente della Fondazione Vodafone Italia, Antonio Bernardi – il nostro obiettivo in questo contesto è quello di contribuire, attraverso il sostegno al progetto "Seminiamo la legalità" ad incrementare la fiducia da parte della cittadinanza rispetto al futuro. Interesse primario di tutte le imprese è proprio quello di poter operare in un clima dove vi sia rispetto e condivisione dei diritti e dei doveri, dove l'attività economica non sia condizionata da situazioni di illegalità diffusa".

di Tiziana Gulotta

 Radio

http://www.radio100passi.net/radio/index.php?option=com_k2&view=item&id=154:beni-confiscati-salemi-inaugurati-impianto-fotovoltaico-e-aula-didattica


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giovedì 22 settembre 2011

Zeroemission 2011




Zeroemission 2011


Con oltre 650 espositori e oltre 35.000 visitatori previsti, è partita oggi Zeroemission 2011, la settima edizione della manifestazione che alla partenza ha già battuto tutti i record precedenti.
Sono ben 5 (uno in più dell’anno scorso) i padiglioni che ZEROEMISSION ROME 2011, il grande evento dedicato a energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici ed emission trading, che si apre quest’anno dal 14 al 16 settembre alla Fiera di Roma.
ZEROEMISSION ROME 2011 propone numerose novità, che riguardano sia i saloni – con l’esordio di SOLARTECH, dedicato al solare termico e termodinamico - sia le nuove aree tematiche di EOLICA – Winverter e Compomat Wind. Quest’ultima, realizzata in collaborazione con Assocompositi, prevede un’area espositiva e un workshop con sessioni dimostrative durante le quali verrà realizzata dal vivo una pala eolica in materiali compositi.
Quattro i saloni tematici presenti a ZeroEmission 2011: accanto a Eolica Expo Mediterranea, che avrà tre nuove aree tematiche di cui parleremo in seguito, ci sarà PV Rome Mediterranean, dedicato al fotovoltaico per lo sviluppo del Mediterraneo, CO2 Expo, dove si dibattono e si analizzano le problematiche connesse ai cambiamenti climatici ed infine Solartech, un nuovo salone tematico dedicato all’energia solare termica e a concentrazione.
Spazio anche alla mobilità sostenibile grazie a ELECTRIC CARS, l'evento dedicato ai veicoli elettrici che offrirà ai visitatori la possibilità di effettuare dei test drive con i veicoli iOn di Peugeot e C-Zero di Citroën. In esposizione anche i veicoli elettrici di Belumbury (Dany) e Tazzari (Zero), pensiline fotovoltaiche, colonnine di ricarica di Enel e Schneider Electric, scooter elettrici di Sig Solar. A ELECTRIC CARS 2011, infine, trova spazio anche il Progetto SEM-Solar Energy Mobility di Green Utility.
Giunto alla settima edizione, la formula vincente di ZEROEMISSION ROME (nel 2010 ha visto la partecipazione di oltre 500 aziende provenienti da 31 Paesi in rappresentanza di quattro continenti e 27.200 visitatori) è quella di riuscire a coniugare la parte espositiva a vocazione B2B - che vede la presenza delle più autorevoli aziende del settore - con un qualificato calendario di convegni, corsi di formazione, workshop, incontri e dibattiti che puntano all’aggiornamento, al confronto e alla formazione professionale. 

http://www.ecoincitta.it/eco/index.php?option=com_content&view=section&layout=blog&id=1&Itemid=11


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mercoledì 21 settembre 2011

carnaval-fantasias: Freeze Flash Mob






Freeze Flash Mob





1..2..3.. Si Rinnova!

















Ora


sabato 24 settembre · 15.30 - 18.30




Luogo

Piazza De Ferrari, Genova



Creato da


Maggiori informazioni


Sabato 24 settembre 2011
Genova

In occasione del "Moving Planet", il primo evento globale di mobilitazione per il clima organizzato via social network e in contemporanea con le principali metropoli dei 5 continenti, il Gruppo Locale di Greenpeace di Genova organizza un Freeze-Flash Mob in Piazza De Ferrari cui tutti sono invitati a partecipare!

-------> L'appuntamento e' alle ore 15:30 nell'atrio di Palazzo Ducale dove i volontari di Greenpeace distribuiranno dei cartelli che riproducono i messaggi del cambiamento necessario per salvare il clima e forniranno maggiori informazioni sul Freeze-flash-mob. <-------

Lo scopo di questa giornata di mobilitazione e' sensibilizzare, istituzioni e cittadini, ad avviare una "Rivoluzione Energetica" attraverso l'abbandono delle fonti fossili, favorendo efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Il riscaldamento globale è una realtà. Entro la fine del secolo, se le emissioni di gas serra attuali continuano, rischiamo l’estinzione di molte specie animali e vegetali, lo sconvolgimento dell’assetto climatico e l'innalzamento del livello del mare, ma le soluzioni sono già disponibili, non sono troppo costose e ci possono portare verso uno scenario di energia pulita e sviluppo sostenibile. Tutti noi cittadini possiamo cominciare da subito a ridurre le nostre emissioni di CO2, ad esempio attraverso la mobilita' sostenibile, preferendo cioe' i trasporti pubblici o la biciletta per gli spostamenti.


Per informazioni sulla campagna clima di Greenpeace : http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/Salviamo-il-clima/

Moving Planet : http://www.moving-planet.org/visuals

www.350.org






carnaval-fantasias: Freeze Flash Mob: Freeze Flash Mob 1..2..3.. Si Rinnova! Ora sabato 24 settembre · 15.30 - 18.30 Luogo Piazza De Ferrari, Genova Creato da ...

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martedì 20 settembre 2011

L’Italia voleva inviare scorie nucleari in India


L’Italia voleva inviare scorie nucleari in India



WIKILEAKS. Il sottosegretario Letta chiese «disperatamente» a Washington di «riprendersi» 64 barre radioattive di una centrale Usa stoccate a Rotondella. Poi provò a mandarle altrove.

Il nucleare è più pericoloso da morto che da vivo», denunciò nel gennaio 2010, alla Commissione ecomafie, il procuratore Nicola Maria Pace. Ancora di più se un Paese da l’impressione di essere incapace di gestire l’eredità atomica. Nell’impianto Itrec di Rotondella (Matera) tuttora sono stoccate 64 barre, più altri 2,7 metri cubi di materiale liquido, «ad alta radioattività». Secondo Pace, che per anni ha indagato sulla gestione delle scorie, si trovano «in strutture ingegneristiche di contenimento, che già vent’anni fa avevamo mostrato i segni dell’usura» con «cedimenti strutturali» che «avevano dato luogo a tre rilevanti incidenti nucleari». Mettendo a rischio «popolazione e ambiente». Dai cable segreti diffusi da Wikileaks e scritti tra il 2004 e il 2010, emerge che l’Italia ha chiesto «disperatamente» agli Stati Uniti di «riprendersi» quelle barre che sono all’Itrec da oltre 40 anni. Negli anni Settanta erano arrivate nel nostro Paese proprio dagli Usa per «esaminare la fattibilità tecnico-scientifica» del riprocessamento. Provengono dal reattore sperimentale Err della centrale Elk River (Minnesota), chiuso nel gennaio 1968 e realizzato nell’ambito di un progetto di ricerca italo-statunitense. Non possono essere trattate da nessun impianto europeo. Tanto che il decreto Marzano del 2004 sul trasferimento all’estero delle scorie, esclude esplicitamente il materiale di Rotondella. Restano così da allora in una piscina di stoccaggio e secondo il procuratore Pace «rappresentano ancora oggi il principale fattore di rischio dell’impianto».

Ne è cosciente anche il governo Berlusconi che però non è mai riuscito a trovare un soluzione. Nel febbraio 2004, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, scrive una lettera all’allora ambasciatore Usa a Roma, Ronald P. Spogli. Agli americani spiega che le barre di Rotondella sono «un problema molto importante, anche dal punto di vista psicologico, da risolvere con la massima urgenza». L’Italia, aggiunge poi Letta, si rende «disponibile a trasferire il materiale negli Usa a proprie spese, sulla base degli standard americani». Ma bisogna fare presto, perché altrimenti «saremo costretti a inviarle in Russia per i prossimi 50 anni», continua il sottosegretario. «La questione è politicamente sensibile per il premier Berlusconi - commenta l’ex ambasciatore Spogli in un successivo cable del 2006 - perché sta affrontando una dura battaglia per essere rieletto nel mese di aprile». Cosa che poi non avverrà, visto il ritorno al governo del centro-sinistra di Romano Prodi, per i successivi due anni. Gli Stati Uniti descrivono Letta come «la seconda persona più potente d’Italia e uomo chiave per curare i nostri interessi». Ma si oppongono fermamente al trasferimento delle scorie negli Usa, meno che mai in Russia. Nonostante le altre 190 barre dell’Elk River siano stoccate al Savannh River National Laboratory del Sud Carolina. Il sottosegretario Letta non ci sta e nel marzo 2006 torna alla carica con una seconda lettera, dove però chiede «se gli Stati Uniti approverebbero l’invio del materiale in India». La risposta non è nota ma quelle barre sono ancora a Rotondella.

Alessandro De Pascale 

fonte:

http://www.terranews.it/news/2011/09/l%E2%80%99italia-voleva-inviare-scorie-nucleari-india







 INDIA - La Chiesa indiana:

"No" al nucleare, 

solidarietà con i non violenti che digiunano nel Tamil Nadu




New Delhi (Agenzia Fides) - la chiusura immediata dello stabilimento di Koodankulam (nel Tamil Nadu) e la cessione graduale di tutti gli impianti esistenti in India, una moratoria su tutti i progetti nucleari, un cambiamento decisivo verso fonti alternative di energia, ambiente: questi Sono le richieste presentate dalla "Giustizia e Pace" della Commissione episcopale indiana per il governo indiano, che esprime piena solidarietà verso coloro che - indipendentemente dalla etnia, religione, casta, stato sociale - hanno raggiunto il nono giorno di digiuno e di protesta non violenta nel Tamil Nadu (India meridionale) per chiedere la chiusura della centrale nucleare in Koodankulam.
In una nota inviata all'Agenzia Fides, il Segretario della Commissione, Carlo Irudayam, Vescovo Presidente, Mgr.Yvon Ambroise, e Vescovi, membri di altri, come mons. Gerald Almeida e Mgr.Mathew Arackal, esortare il governo a "garantire la protezione dei cittadini e del loro diritto alla vita", sancito dall'art. 21 della Costituzione e per proteggere l'ecosistema e la natura (articolo 51 della Carta).
I Vescovi hanno espresso amarezza relative al comportamento della polizia, che carica senza alcun motivo, i manifestanti non violenti come gli studenti, pescatori e lavoratori, al campo in un sit-in e impegnarsi in una folla sciopero della fame. Vedono un pericolo per la propria vita e la pace della mente (in caso di incidente nucleare) e una minaccia alla loro sopravvivenza quotidiana, a causa dei danni l'impianto avrà sull'ecosistema. Mons. Yvon Ambroise, "assumendo le gioie, le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini", è andato per incontrare i manifestanti, esprimendo loro il sostegno, l'incoraggiamento e la solidarietà della Chiesa indiana. (PA) (Agenzia Fides 20/09/2011)
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=29887&lan=eng

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BLOG DI CIPIRI: 23 Settembre a Frascati la notte della Ricerca

23 Settembre a Frascati la notte della Ricerca





Torna a Frascati la Notte Europea dei Ricercatori. Visite guidate, spettacoli, esperimenti, giochi, incontri, exhibits, dibattiti, in un grande fermento di pubblico e di addetti ai lavori. Per aprire a tutti le porte della ricerca e per incidere nella realtà il segno indelebile della scienza. Così, Il 23 settembre 2011 sarà una Notte davvero speciale. Tutti potranno osservare da vicino e “toccare” la scienza, conoscere il suo linguaggio e vedere svelati i suoi più affascinanti “segreti”....



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lunedì 19 settembre 2011

Nucleare, bocciate 8 centrali francesi


Nucleare, bocciate 8 centrali francesi

mappa-centrali-nucleari-francia

Quasi la metà delle centrali atomiche francesi non ha passato l’esame dell’Authority per la sicurezza nucleare nazionale. Sottoposti a nuovi controlli sulla base delle esigenze di sicurezza aggiornate dopo la catastrofe di Fukushima e quindi alla resistenza a terremoti e inondazioni, ben 8 impianti su 19  sono stati bocciati dalla Asn.
Fra gli aspetti insoddisfacenti dei siti di Golfech, Civaux, Cattenom, Flamanville, Penly, Gravelines, Saint-Alban e Le Blayais, secondo quanto riferito dal settimanale Le Journal du Dimanche, ci sono soprattutto quelli riguardanti la reazione ad ipotetiche catastrofi naturali, all’interruzione dell’alimentazione elettrica con conseguente blocco delle fonti di raffreddamento e la gestione di alcune situazioni di emergenza.
Il periodico francese pubblica anche il contenuto di una lettera datata 23 agosto e indirizzata dall’Asn al direttore della centrale di Cattenom, nell’est del paese. “Non siete stati in grado – si legge nella missiva – di specificare agli ispettori quale sarebbe il vostro piano d’azione post-sismico in seguito a scosse gravi”. Le ispezioni e i rapporti sono stati un complemento agli stress-test sulle centrali francesi stabiliti a livello di Unione Europea dopo la tragedia giapponese, che avevano dato risultati tranquillizzanti.
In tutto sarebbero oltre 200 le “azioni correttive” invocate dagli ispettori nelle 8 centrali inadeguate. Per il direttore della sicurezza dei reattori (in Francia sono 58 quelli in attività), Martial Jorel, “i rischi sismici non sono stati percepiti nel loro giusto valore in Francia, un paese in cui i movimenti tellurici sono poco frequenti”.
La rivelazione sulle carenze degli impianti francesi arriva nello stesso giorno in cui il colosso industriale tedesco Siemens annuncia la sua uscita definitiva dal settore dell’energia atomica. “Noi non saremo più coinvolti nella gestione totale della costruzione di centrali nucleari o nel loro finanziamento, questo capitolo è chiuso per noi”, ha dichiarato il presidente, Peter Loescher, in un’intervista al settimanale Der Spiegel. “In futuro – ha precisato – continueremo a consegnare parti convenzionali, come turbine a vapore. Ciò significa che ci limitiamo a tecnologie che non servono solo al nucleare, ma che si trovano anche nelle centrali a gas o a carbone”.
Loescher ha spiegato questo passo, in parte atteso dopo la pessima esperienza fatta dal gruppo con il nuovo impianto finlandese di Olkiluoto (strascichi giudiziari inclusi) e le difficolta a concludere un’intesa con i russi di Rosatom, con l’incidente di Fukushima e con “la posizione chiara presa dalla società e dal mondo politico in Germania”.
L’addio di un’impresa dell’importanza della Siemens al nucleare è infatti l’ultimo colpo alla credibilità di un effettivo rilancio dell’energia atomica su scala mondiale dopo l’annuncio dell’uscita dell’atomo di Giappone, Svizzera, Germania e dopo il referendum italiano.

 http://gualerzi.blogautore.repubblica.it/

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venerdì 16 settembre 2011

SE L'ENERGIA DIVENTA SEMPRE PIÙ VERDE


SE L'ENERGIA DIVENTA SEMPRE PIÙ VERDE *


Dal referendum è emerso un no al nucleare e un implicito sì alle energie rinnovabili. E per certi aspetti, il nostro paese può affrontare la sfida meglio della Germania, il paese all'avanguardia in questo campo. Ma quello che drammaticamente manca nel nostro paese è una visione del futuro che guidi le grandi scelte energetiche. La riflessione sul ruolo degli incentivi, della ricerca e della produzione delle rinnovabili è oggi guidata solo dalla necessità di ottemperare agli impegni europei. Serve invece una discussione seria sulle strategie future a medio e lungo termine.
Da internet

Lo straordinario risultato del referendum, con un no al nucleare, e implicitamente anche un sì alle rinnovabili, trova un paese che primeggia nelle installazioni verdi ma che manca di una visione sul futuro.

PRIMATI E RITARDI
Dopo un semiletargo ventennale l’Italia è infatti tornata a essere protagonista delle energie verdi. Nel comparto elettrico - idro e geotermia a parte dove aveva sempre primeggiato - occupiamo il secondo posto al mondo per potenza fotovoltaica installata, 6.300 MW a metà giugno 2011, mentre nell’eolico siamo sesti nella classifica internazionale con 5.800 MW in funzione alla fine dello scorso anno. Qualche segnale interessante arriva anche dalle rinnovabili termiche, secondi in Europa con i 2,5 milioni di metri quadrati di solare.
Purtroppo le fibrillazioni degli ultimi mesi hanno rallentato la corsa del fotovoltaico e bloccato quella dell’eolico, ma è sperabile che il recente adeguamento della normativa solare e quello previsto nei prossimi mesi per l’eolico e le biomasse  riescano a definire un quadro di certezze in grado di consentire una rapida ripresa della crescita.
Se le notizie sul fronte delle installazioni cominciano a essere buone, non altrettanto non si può dire sul versante della ricerca e della produzione delle tecnologie, risultato di un atteggiamento schizofrenico: da un lato incentivazioni troppo elevate a causa delle azioni lobbistiche di singoli comparti e dall’altro mancanza di attenzione verso la creazione di un tessuto produttivo innovativo.
Nel settore della ricerca, malgrado isole di eccellenza, manca del tutto un’azione governativa che indichi priorità per il paese e metta a disposizione risorse adeguate. Sul fronte della filiera delle rinnovabili siamo partiti in forte ritardo, anche se si è avuta una recente accelerazione in particolare nel fotovoltaico dove operano ormai 800 imprese. Ancora poco, però, se ci riferiamo alla Germania che sulle rinnovabili in pochi anni ha costruito un comparto con 370mila addetti.

FOTOVOLTAICO SUGLI SCUDI
Ma veniamo al fotovoltaico, settore nel quale si sono registrate tensioni altissime negli ultimi mesi. Il decreto firmato introduce elementi retroattivi che penalizzano investimenti già avviati nei grandi impianti, ma ha il pregio di indicare obiettivi di medio periodo, 23mila MW al 2016, e un ragionevole percorso di riduzione degli incentivi. Una delle consapevolezze emerse dal travagliato dibattito riguarda la possibilità che, almeno in alcuni contesti, la tecnologia possa diffondersi senza incentivi. I tedeschi ritengono che questo possa avvenire nel 2017 e per la stessa data l’Italia prevede di azzerare gli incentivi. Ciò potrà avvenire se il costo del solare diverrà tanto inferiore alle bollette elettriche da rendere economicamente appetibili gli investimenti privati. 
Se continuerà l’attuale trend di riduzione dei costi dei moduli e se il governo si focalizzerà sul potenziamento delle reti, il mercato continuerà a svilupparsi a livello di 2-3mila MW/a consentendo al solare di soddisfare il 10 per cento della domanda elettrica alla fine del decennio. Ci vorrà una forte regia pubblica per garantire, oltre ovviamente al recupero dei forti ritardi accumulati (sono previsti 7 miliardi di euro al 2020 per realizzare nuove linee di trasmissione), anche l’introduzione delle smart grids e la promozione dei sistemi di accumulo.
Per certi aspetti, nel nostro paese la sfida delle rinnovabili è affrontabile con maggiori chance rispetto alla Germania. Non dobbiamo uscire dal nucleare, la sovraccapacità di potenza termoelettrica consente di gestire l’intermittenza del sole e del vento, abbiamo impianti di pompaggio e possiamo rapidamente realizzarne centinaia di altri, il potenziale del solare è elevato, la nostra rete può più facilmente trasformarsi in smart grid.
Ma quello che serve è una discussione seria sulle strategie future a medio e lungo termine. È stata più volte annunciata una conferenza nazionale dell’energia. Occorre capire come intendiamo muoverci nei prossimi decenni. La Gran Bretagna ha deciso di tagliare le emissioni climalteranti del 50 per cento rispetto ai livelli del 1990 entro il 2025. La Germania, prima di Fukushima, si era data l’obbiettivo di soddisfare la metà della domanda elettrica al 2030 con le rinnovabili ed è prevedibile che questo impegno venga innalzato per sopperire alla chiusura di tutte le centrali nucleari, pur mantenendo l’impegno di ridurre del 40 per cento le emissioni climalteranti al 2020. Nei giorni scorsi è stato divulgato un documento della Cdu tedesca che sottolinea la possibilità di un cambiamento energetico radicale (Energiewende) in un paese ad alto sviluppo economico nell’arco di una sola generazione.
Insomma, emerge con chiarezza la consapevolezza della necessità di governare la rivoluzione energetica in atto.
Quello che drammaticamente manca da noi è proprio una visione del futuro che guidi le grandi scelte energetiche. La riflessione sul ruolo degli incentivi, della ricerca e della produzione delle rinnovabili è attualmente guidata solo dalla necessità di ottemperare agli impegni europei. La Commissione consultiva sull’ambiente del parlamento tedesco ha recentemente consegnato un rapporto in cui si valuta tecnicamente ed economicamente realizzabile la possibilità di soddisfare tutta la domanda elettrica della Germania con energia verde entro la metà del secolo.
In Italia dobbiamo porci gli stessi interrogativi, valutare gli scenari possibili e poi agire coerentemente nella trasformazione del nostro quadro energetico. A maggior ragione dopo il referendum.

*Direttore scientifico Kyoto Club

di Gianni Silvestrini

 http://www.lavoce.info/

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Cittadini contro l'amianto: PARTECIPATE ADERITE ESPRIMETECI SOLIDARIETA'

 

 

 

PARTECIPATE ADERITE ESPRIMETECI SOLIDARIETA'


Carissimi,
vi allego il volantino dell'iniziativa pubblica di sabato prossimo 17 settembre contro la discarica di amianto di Cappella Cantone. Sarà presente Alberto Perino portavoce dei comitati NO TAV della Valsusa.
Vi chiedo oltre che di partecipare, anche l'adesione e la vostra solidarietà in questo momento delicato per noi, visto che siamo stati denunciati per diffamazione dall'assessore regionale Belotti. E' un chiaro tentativo di intimidazione per non farci parlare di verità scomode.
Vi chiedo di diffondere il volantino ai vostri contatti e spero di vedervi sabato.
Cari saluti
Mariella Megna per Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona

link :  http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/

Cittadini contro l'amianto: PARTECIPATE ADERITE ESPRIMETECI SOLIDARIETA': Carissimi, vi allego il volantino dell'iniziativa pubblica di sabato prossimo 17 settembre contro la discarica di amianto di Cappella Canto...


Eliminare l’amianto e sostituirlo con il fotovoltaico




 Eliminare l’amianto 

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