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sabato 21 aprile 2012

post-fukushima con un mega-parco fotovoltaico


post-fukushima con un mega-parco fotovoltaico



Il Giappone fa fronte all'emergenza energetica seguita al disastro nucleare di Fukushima, grazie a un investimento di 25 miliardi di yen, con un mega-impianto solare da 70 megawatt. Il più grande mai realizzato. Avrà sede nel sud del Paese, nei pressi della città di Kagoshima nell'omonima prefettura, e nasce grazie all'accordo tra la Kyocera Corporation, azienda di Kyoto con oltre 35 anni di esperienza nel settore solare, la IHI Corporation e la Mizuho Corporate Bank. 
Nell'ambito dell'accordo, il Gruppo Kyocera sarà responsabile della fornitura del 100% dei moduli solari e di parte della costruzione e della manutenzione del sistema, la IHI, società ingegneristica e tecnologica, fornirà il terreno di circa 1.270.000 m2 di terreno di proprietà di IHI, equivalente a 27 campi da baseball, e parteciperà attivamente alla gestione del progetto e la Mizuho CB, infine, elaborerà un piano di finanziamento per il progetto. Attualmente oggetto degli studi di fattibilità, il mega impianto ha già ottenuto pieno sostegno per la sua realizzazione, grazie agli investimenti dalla KDDI Corporation, dalla Kyudenko Corporation, dalla Kagoshima Bank, Ltd, dalla Takenaka Corporation e altre società interessate. Ma anche grazie alla collaborazione della prefettura di Kagoshima e delle amministrazioni comunali. Tutti unite in nome della diffusione delle energie rinnovabili e della salvaguardia dell'ambiente.



I piani per l'impianto, la cui costruzione dovrebbe iniziare nel mese di luglio di quest'anno, comprendono l'uso esclusivo di circa 290.000 moduli solari policristallini della Kyocera, per una capacità totale di 70MW, tanto da farne il più grande impianto di energia solare mai esistito in Giappone. I 70MW previsti sono pari a quasi il 40% del fabbisogno energetico totale del Paese, sia nel settore pubblico che industriale, e forniranno l'equivalente dell'energia necessaria a 22.000 famiglie formate da 3 componenti, oltre a far risparmiare circa 25.000 tonnellate di CO2 all'anno.
Dopo la disattivazione dei reattori nucleari danneggiati dallo tsunami , il Giappone, insomma, prova concretamente a cambiare strada, cercando un'alternativa pulita al nucleare, soprattutto in seguito all'aumento delle emissioni di CO2 per via di un maggior ricorso alle fonti fossili. Così, l'accordo tra le tre società sembra un'ottima soluzione per affrontare in modo proattivo i problemi ambientali, augurandosi che questa esperienza nella costruzione e nella progettazione di progetti solari possa significare una maggiore promozione dell'energia solare e di tutte le fonti rinnovabili. In Giappone così come nel resto del mondo.
Roberta Ragni
http://global.kyocera.com/news/2012/0403_kara.html

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