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domenica 7 febbraio 2021

La Terra Sprofonderà nel 2050

Una ricerca del National Center for Climate Restoration australiano   afferma che entro il 2050 il riscaldamento globale   potrebbe superare i tre gradi centigradi,   portando al collasso della Terra e dell'umanità

Una ricerca del National Center for Climate Restoration australiano 
afferma che entro il 2050 il riscaldamento globale
 potrebbe superare i tre gradi centigradi,
 portando al collasso della Terra e dell'umanità

Il 2050 sarà l’inizio della fine. La Terra è destinata a collassare per colpa del cambiamento climatico e lo farà prima di quanto possiamo immaginare. Stando a quanto emerge da uno studio del National Center for Climate Restoration di Melbourne, tra trent’anni gli ecosistemi terrestri crolleranno, dall’Artico all’Amazzonia alla Barriera corallina.

Il quadro è preoccupante: il 35% della superficie terrestre, dove vive il 55% della popolazione mondiale, potrebbe essere investita per almeno venti giorni all’anno da terribili ondate di calore; il 30% della superficie terrestre potrebbe essere destinata a diventare arida; le zone del Mediterraneo, dell’Asia occidentale, del Medio Oriente, del sud-ovest degli Usa e dell’entroterra australiano potrebbero diventare inabitabili; la scarsità di acqua finirebbe per affliggere due miliardi di persone e l’agricoltura mondiale imploderebbe.

Tutto questo potrebbe portare ad almeno un miliardo di “profughi climatici”. Gli scienziati ipotizzano che guerre e carestie potrebbero portare alla fine dell’umanità. I climatologi hanno infatti calcolato che, entro il 2050, dovrebbe verificarsi un fatale innalzamento della temperatura globale che andrà oltre i 3 gradi centigradi.

Nel rapporto Breakthrough National Center for Climate Restoration si afferma, per esempio, che città densamente popolate quali Mumbai, Giacarta, Hong Kong, Canton, Shanghai, Bangkok e Manila sarebbero abbandonate per l’aumento del livello del mare e per le difficili condizioni climatiche che si andrebbero a creare.

L’ipotesi degli scienziati è che esistano rischi di riscaldamento globale non presi correttamente in considerazione dagli Accordi di Parigi. Gli Accordi, infatti, hanno previsto un aumento di 3 gradi entro il 2100, senza tenere in conto il processo di “long term carbon feedback” per cui la Terra tende ad amplificare i cambiamenti climatici in negativo, accelerando i tempi del riscaldamento globale.


Tra i reati contestati dalla Procura di Firenze all'ex Premier Silvio Berlusconi c'è anche il fallito attentato al giornalista Maurizio Costanzo, che il 14 maggio '93 sfuggi all'esplosione di un'autobomba a Roma. E' quanto si evince dalla documentazione...



Tra i reati contestati dalla Procura di Firenze all'ex Premier Silvio Berlusconi c'è anche il fallito attentato al giornalista Maurizio Costanzo, che il 14 maggio '93 sfuggi all'esplosione di un'autobomba a Roma. E' quanto si evince dalla documentazione...
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Draghi cambia schema e Salvini ci Casca

Draghi cambia schema e Salvini ci Casca

Raramente mi trovo in disaccordo con Giovanni Orsina, uno dei più fini analisti delle vicende politiche italiane. Ma per una volta, mi sia permesso di avere qualche dubbio sulla sua analisi consegnata a Federica Fantozzi qualche giorno fa per queste pagine. Aver individuato un problema nella cosiddetta “sindrome delle fogne e del Papeete”, che avrebbe tenuto la destra lontana da Mario Draghi, ha sottovalutato secondo me il punto importante delle nostre ultime vicende politiche.

Che abbraccia la destra come la sinistra. Forse è troppo facile dirlo oggi, dopo “il contropiede del Capitano” di ieri, che ha spiazzato prima di tutto le forze di sinistra. Credo, tuttavia, che il problema sia più a fondo e anche, per i suoi aspetti, sia strettamente politico (pur non essendo irrilevante, ovviamente, che ci sia anche una questione sostanziale, in questo momento, che è mettere in salvo l’Italia con le scelte e la persona giusta). Il fatto è che con Draghi è cambiato il metodo, e quindi lo schema di gioco, Il premier incaricato non si è infatti posto nell’ottica di costruire o allargare una maggioranza politica già esistente, ma ha impostato la partita a campo aperto e in un’ottica programmatica.

Mario Draghi si è proposto di ascoltare tutti, non porre veti, fare una sintesi e poi, come ha detto, … chi ci sarà ci sarà. È una impostazione fortemente deconflittualizzante, a cui i partiti italiani non sono forse ancora preparati. Porre veti, come in vario modo hanno fatto le sinistre e Giorgia Meloni, o stilare una sorta di miniprogramma (fra l’altro bizzarro e all’insegna delle “fragole che sono mature”) come ha fatto Beppe Grillo, era perciò fuori luogo prima che errato. Significava non aver capito lo spirito in cui ci si deve muovere. Il merito di Matteo Salvini è perciò non di aver fatto chissà quale palinodia cambiando posizione e accenti rispetto al passato quanto di essere entrato in sintonia, insieme a pochi altri, col metodo e con lo schema di gioco impostato da Draghi.

E che fra l’altro corrisponde allo “spirito pubblico” attualmente dominante fra gli italiani che non è più quello di tre anni fa (e di cui un leader con fiuto politico sa rendersi conto al volo). Certo, forse nel premier incaricato c’è anche la convinzione che non si possano tenere fuori le idee e le forze che rappresentano oggi la maggioranza del Paese, e che, se si andasse alle urne, probabilmente vincerebbero le destre. Di qui la necessità del metodo inclusivo. Fatto sta, che Salvini ha capito che l’altro tratto di strada lo doveva fare lui, e lo ha fatto. mentre Meloni ha preferito porre ancora veti e restare all’opposizione. Che sarà, come lei stessa dice, una opposizione responsabile e democratica, e quindi direi anche positiva e costruttiva per il sistema. È evidente che nella partita impostata da Draghi tutti perderanno politicamente qualcosa, a destra come a sinistra. Se ora i partiti si concentrassero tutti in un lavoro interno di ridefinizione, sia identitaria sia culturale, e cominciassero a tessere le fila per la formazione di una nuova classe dirigente, non solo non sarebbe male, ma sarebbe un altro miracolo compiuto da “super Mario”.
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giovedì 4 febbraio 2021

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