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martedì 16 agosto 2011

scongiurato taglio alle rinnovabili







Manovra anti-crisi
scongiurato taglio alle rinnovabili



Il taglio al comparto delle rinnovabili ipotizzato ieri non ci sarà. Lo hanno annunciato fonti ministeriali che hanno reso nota la volontà del Ministro Tremonti di stralciare per ora la questione che riguarda i finanziamenti. Ma facciamo un passo indietro e vediamo a cosa si riferiva questo famigerato taglio alle rinnovabili.

La proposta ricalca quella che il Ministro Calderoli ideò qualche mese fa e cioè, dopo che si era deciso che i prelievi dalle bollette energetiche non potevano più andare a finanziare il nucleare bocciato dai cittadini nel referendum, il Ministro per la Semplificazione chiese che i cittadini non pagassero più tutta questa “grande cifra”, in modo da alleggerire le bollette.



In realtà si trattava di una mossa puramente demagogica perché a fronte di un taglio del 30% ai fondi per le rinnovabili (diversi milioni di euro), il risparmio per i cittadini sarebbe arrivato a pesare appena il 3% sulla bolletta, cioè 2-3 euro. In pratica non se ne sarebbe accorto nessuno, tranne chi lavorava nel campo delle rinnovabili, che si sarebbe ritrovato senza un bel gruzzolo.

Ma tornando alla proposta, dopo che i ministri Romani e Prestigiacomo (rispettivamente Sviluppo Economico e Ambiente) si opposero al taglio, non se ne parlò più, fino a ieri quando, in sede di presentazione delle proposte per risanare il debito dell’Italia ed evitare il fallimento, ecco che questo taglio è rispuntato fuori. Oggi però, al momento della conferenza stampa di presentazione del testo licenziato dal Consiglio dei Ministri, di tutto ciò non c’è più traccia, segno che il comparto è momentaneamente salvo.

Il motivo di questo stralcio non si conosce, potrebbe darsi che non era pertinente dato che non c’era nessun esborso da parte dello Stato visto che il fondo era prelevato dalle bollette pagate dai cittadini, o forse il taglio sarebbe stato talmente iniquo per le finalità della manovra che i danni sarebbero stati maggiori dei benefici. Fatto sta che almeno per adesso non se ne parla più, anche se i lavoratori del comparto non possono dormire sonni tranquilli visto che i finanziamenti alle rinnovabili continuano ad essere nel mirino del Governo ogni volta che c’è bisogno di soldi.




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Fotovoltaico, in Emilia-Romagna crescita del 230% in sei mesi







Fotovoltaico, in Emilia-Romagna crescita del 230% in sei mesi


Dal rapporto semestrale diffuso dal Gruppo Ubisol: la regione Emilia Romagna è al terzo posto in Italia per potenza e per numero di impianti Tra le province Ravenna si conferma al primo posto. Buoni esempi sul solare anche da alcune amministrazioni locali.








Con una crescita del 230% in soli sei mesi, l’Emilia-Romagna si conferma anche nel primo semestre 2011 come una delle locomotive del fotovoltaico italiano. La regione risulta infatti terza in Italia per potenza installata con 738,3 megawatt: guadagna una posizione rispetto a dicembre 2010 scavalcando il Veneto (688,7 MW), e preceduta solo da Puglia (1.154,4 MW) e Lombardia (805,2 MW). Al 30 giugno 2011 l’Emilia-Romagna è terza anche per numero di impianti: con 21.530 installazioni conferma la posizione di fine 2010, dietro Lombardia (33.910 impianti) e Veneto (31.373). Il rapporto semestrale diffuso dal Gruppo Ubisol fotografa un comparto solare in piena salute in regione. I dati elaborati sono quelli ufficiali del Gse, il Gestore sei servizi energetici. Il riferimento è al 30 giugno 2011.
In Italia, al 30 giugno 2011, sono  229.906 gli impianti fotovoltaici attivi, per una potenza di 7.075 megawatt.
Impressionante l’accelerazione emiliano romagnola: nel 2009 la potenza installata in regione era di 65 megawatt, passati a 223 MW a fine 2010, con un incremento in un anno del 246%. Ebbene, nel primo semestre 2011 la potenza installata è giunta a 738 MW, con un balzo, in soli sei mesi, del 230%.
Altro dato significativo: in Emilia-Romagna è installato il 10,4% della potenza fotovoltaica italiana.
Tra le province dell’Emilia-Romagna, questo primo semestre 2011 vede il primato di Ravenna, che si conferma provincia solare con un totale di potenza installata di 194.745 chilowatt, davanti a Bologna (119.733 kW) e Forlì-Cesena (94.496 kW), che agguanta il terzo posto scavalcando Modena (83.315 kW). Rimini resta all’ultimo posto di questa graduatoria, una posizione che occupa ormai da qualche semestre. Il fotovoltaico installato nel Riminese è aumentato, ma in maniera minore rispetto alle altre circoscrizioni regionali.
Per la capitale del turismo le cose vanno leggermente meglio se si considera la potenza in relazione al numero di abitanti: la provincia di Rimini (0,096 kW per residente) è infatti al settimo posto (su nove) di questa graduatoria che è sempre guidata da Ravenna (0,482 kW/ab.), seguita da Forlì-Cesena (0,222 kW/ab.) e Piacenza (0,196 kW/ab.).
Le cose cambiano radicalmente se si analizzano i numeri dei soli capoluoghi di provincia: nella graduatoria degli impianti attivi, infatti, la città di Rimini è al secondo posto in regione con 716 installazioni fotovoltaiche, preceduta da Ravenna (prima con 806 impianti) e seguita al terzo posto da Forlì (672), al quarto da Modena (660) e al quinto da Cesena (649).
“L’analisi non può essere che positiva - spiegano dal Gruppo Ubisol -.  La conferma degli incentivi statali e l’arrivo del quarto conto energia prospettano un futuro luminoso per l’energia solare e per il settore che è nato in Emilia-Romagna attorno a questo fondamentale comparto della green economy. Importante è anche il lavoro della nostra Regione, che sta puntando con decisione sulle rinnovabili, promuovendone la diffusione anche con generosi stanziamenti economici, come i 20 milioni di euro che quest’anno aiuteranno le imprese a sostituire con i pannelli fotovoltaici i tetti in eternit e le aziende agricole a dotarsi di energia pulita, creando al contempo un reddito integrativo”.
“Sembra inoltre – continuano dal Gruppo Ubisol – che si sia creata una competizione virtuosa tra amministrazioni nel favorire le energie rinnovabili. Buoni esempi di ‘amministratori solari’ sono quelli delle provincia di Parma con il progetto ‘Fotovoltaico insieme’, promosso per la realizzazione di impianti fotovoltaici pubblici a terra nei comuni del territorio. O quello in corso nel Modenese con ‘Sole per tutti’: l’iniziativa prevede la costituzione di una cooperativa formata da genitori, insegnanti e cittadini, uniti nella riqualificazione energetica della scuola elementare di Saliceto Panaro. Ispirato a esperienze tedesche, il progetto di Saliceto prevede per i soci una rendita economica garantita per 20 anni che deriva dall’impianto solare in costruzione sul tetto della scuola. Se altri comuni e province seguissero esempi del genere, a beneficiarne sarebbe l’intero sistema: costi dell’energia abbattuti ed emissioni di CO2 ridotte. Un bel vantaggio per le casse pubbliche e private ed enormi benefici per l’ambiente”.
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lunedì 8 agosto 2011

Modena , Scuola fotovoltaica grazie all’azionariato popolare




Modena

Scuola fotovoltaica

grazie all’azionariato popolare





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A Modena nasce la prima cooperativa ad azionariato popolare per la costruzione del tetto fotovoltaico su una scuola elementare. Si chiama “Sole per tutti” e finanzierà la realizzazione di un impianto fotovoltaico sull’istituto “Saliceto Panaro”. Hanno aderito al progetto 49 cittadini per un totale di 738 quote acquistate, cioè 184.500 euro che serviranno da base per la riqualificazione dell’edificio scolastico su cui sara’ installato un impianto solare fotovoltaico di 1.960 metri quadrati che provvedera’ completamente al fabbisogno energetico della scuola. L’investimento pluriennale del progetto è pari a circa 450.000 euro, la differenza rispetto alle quote sarà coperta da un mutuo a tasso fisso di Banca Etica. I lavori inizieranno l’1 agosto e saranno conclusi entro l’inizio dell’anno scolastico. Tutti i soci della cooperativa saranno invitati all’inaugurazione del nuovo impianto che prevede anche l’installazione di uno strato di coibentazione termica di 12 centimetri. Questa soluzione tecnica contribuira’ al benessere degli studenti e permettera’ un risparmio annuo di circa il 30% sul consumo di energia per il riscaldamento e il condizionamento della struttura aumentando la classe energetica dell’edificio stesso.

http://cipiri20.blogspot.com/2011/08/incentivi-per-installare-il.html


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domenica 7 agosto 2011

SPIEGALEVELE: UNA SFIDA

SPIEGALEVELE: UNA SFIDA: "Ciao, Cerco persone che abbiano la giusta follia per pensare che si possa avere di più: -Più libertà finanziaria - Più tempo da ..."

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martedì 2 agosto 2011

Incentivi per installare il fotovoltaico, Ecco cosa devi sapere


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Incentivi per installare il fotovoltaico, Ecco cosa devi sapere


Se stai pensando di investire nel fotovoltaico, ti è utile sapere alcune cose sugli incentivi:

1.prima il tuo impianto entra in esercizio, più elevati gli incentivi che ricevi
2.se installi un impianto piccolo, tipico di un'utenza domestica, ricevi un incentivo maggiore
3.se installi un impianto di qualità, prodotto in Europa, ricevi un incentivo maggiore
4.se fai effettuare una installazione con rimozione di amianto, ricevi un incentivo più elevato.
» Perchè confrontare più preventivi
Ogni installatore ha le proprie soluzioni specifiche. Ascolta più installatori e confronta investimenti e soluzioni, per trovare quella più adatta al tuo caso.

» Non valutare l'offerta solo sul prezzo
Un impianto fotovoltaico è un investimento: ciò che conta non è il prezzo in sè, ma il tuo possibile guadagno.

Qual è il prossimo passo?
Il consiglio è chiedere un preventivo il prima possibile, così da installare prima il tuo impianto e ricevere incentivi più elevati.


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BLOG DI CIPIRI: I rifiuti, In Norvegia li vendi al supermercato

I rifiuti, In Norvegia li vendi al supermercato




I rifiuti, In Norvegia li vendi al supermercato – Guarda video

Lontani anni luce da quello che succede qui italia, una civiltà impressionante, non avrei mai pensato di vendere in questo modo la mia spazzatura.....

BLOG DI CIPIRI: I rifiuti, In Norvegia li vendi al supermercato: "I rifiuti, In Norvegia li vendi al supermercato – Guarda video Lontani anni luce da quello che succede qui italia, una civiltà impress..."

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lunedì 1 agosto 2011

BIKINI A PANNELLI SOLARI




 BIKINI A PANNELLI SOLARI


Andrew Schneider, designer americano, ha messo a punto un Bikini tecnologico dotato di porta USB che permette di caricare player MP3, smartphone e cellulari.
Ma come funziona?
Il costume da mare è composto da una serie di minuscoli pannellini fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica che viene convogliata in una presa USB, alla stessa possono essere interfacciati diversi dispositivi mobile che così troveranno una fonte energetica per ricaricarsi.
Un ulteriore passo avanti verso un mondo più pulito ed ecosostenibile.

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Fonti davvero rinnovabili e sostenibili In Arizona ci stanno riuscendo



Fonti davvero rinnovabili e sostenibili

In Arizona ci stanno riuscendo

Un ambizioso progetto basato su fonti rinnovabili (ad emissioni ZERO, ma per davvero) sta per essere messo in cantiere nel deserto dell’Arizona. EnviroMission, questo è il nome dell’azienda australiana realizzatrice del progetto, alla cui base c’è un concetto vecchio come l’ uomo, la serra. Per capirci meglio: siete mai entrati in una serra? In inverno quando fuori gela, dentro la serra fa caldino, in estate quando fuori è caldo, la serra diventa un forno (ed infatti le serre in estate hanno i lati aperti). Ora pensate a quando in inverno i vostri nonni andavano a fumare vicino al caminetto per non impuzzolentire tutta casa: il motivo era semplice, la cappa del camino aspirava il fumo, sia perché il fumo è caldo, dunque sale verso l’alto, sia perché la lunghezza dello scarico del camino crea un effetto “aspiratore”.
Bene, ora torniamo in Arizona, costruiamo una serra galattica, grande più di 100 campi da calcio e mettiamo al centro della serra un camino alto 800 metri

Accadrà la seguente cosa: nella serra si creeranno temperature elevatissime con aria calda che tenderà a salire verso l’alto, il camino di 800 metri, creerà un effetto “aspiratore” gigantesco, che favorirà la salita di queste masse di aria bollente verso l’uscita del camino. Alla base del camino verranno posizionate delle turbine che genereranno energia sfruttando il vento caldo che verrà aspirato dal “camino”.
Semplice no??
Un po’ di dati:
La superficie della serra sarà circolare con un diametro di 2 Km, il camino sarà alto 800 metri con un’apertura di 120 metri. La temperatura media al suolo è di 40 °C ed all’interno della serra si raggiungeranno gli 80°- 90°C. E’ utile che la torre sia così alta poiché la potenza di aspirazione è legata al gap termico, maggiore è il gap termico, maggiore sarà la potenza di aspirazione, dunque maggiore il vento che spingerà le turbine. Ogni 100 metri di altezza, mediamente la temperatura scende di 1°C, dunque la torre di 800 metri introdurra un beneficio ulteriore di 8 °C gradi da aggiungere ai 40-50°C di gap termico tra fuori e dentro la serra. L’impianto produrrà mediamente 200 MegaWatt, energia tale da alimentare 150.000 case americane (mi sento di dire, per esperienza personale,  che equivalgono a 200.000 europee…ma questo è un altro discorso!!)..
Il costo dell’opera sarà di 750 milioni di dollari, (circa mezzo miliardo di euro) che saranno ripagati con appena 11 anni di produzione, mentre si stima che l’impianto funzioni per 80 anni….dunque 70 anni di produzione a costi praticamene zero (a parte una piccolissima quota parte manutentiva).
Punti di forza:
- Considerato che il sistema lavora sui differenziali di temperatura, non su quella assoluta, l’impianto funziona con ogni condizione meteo.
- Il caldo del deserto è così intenso da scaldare il terreno così intensamente da far lavorare l’impianto anche di notte.
- Visto che si cercano condizioni climatiche estreme, vengono utilizzate aree territoriali altrimenti considerate “inutili” o comunque poco appetibili.
- Virtualmente la manutenzione è zero, ed il sistema funziona fino a quando rimane in piedi!!
- L’impianto non usa combustibili, non usa carbone, uranio o altro materiale, solo aria e raggi solari.
- Non vengono emessi agenti inquinanti, il solo prodotto di scarto è aria calda in cima alla torre. Considerato l’effeto serra, si può davvero creare una serra all’interno della struttura.


E’ curioso che l’azienda che produrrà questo impianto è australiana ed effettuerà il mega impianto negli Stati Uniti, dove, al contrario dell’Australia l’amministrazione Obama sta incentivando impianti rinnovabili come questo. 2015 sarà l’anno di inaugurazione dell’impianto.



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