Immaginate di fare una passeggiata e attivare, con i vostri passi, un meccanismo che consenta di illuminare la piazzola di sosta di un pullman. Non è fantasia ma la deduzione di un giovane ingegnere inglese di soli 25 anni, Laurence Kemball-Cook, il quale ha intuito la possibilità di ricavare energia elettrica da quella cinetica, prodotta da un naturale movimento quotidiano, il passeggiare, attraverso delle mattonelle smart.
Questa tecnologia d’avanguardia ha già ricevuto diversi premi, tra cui il Big Idea Ethical Business Awards del Regno Unito e la Shell LiveWire Grand Idee Awards che hanno considerato intelligente la conversione in energia elettrica del cinematismo prodotto da una passeggiata, tenuto conto che una persona in media compie circa 150 milioni di passi nella sua vita.
CAMMINARE QUANTO PER PRODURRE QUANTO?
Secondo alcuni studi è stato calcolato che 10 ore di passi di una folla modesta sono più che sufficienti ad accendere per una giornata intera l’illuminazione di una sosta dell’autobus.
Sono stati diversi gli esempi applicativi delle “piastrelle smart”; ne sono state installate alcune presso la West Ham Tube Station di Londra particolarmente trafficata di per sé e maggiormente frequentata durante le trascorse Olimpiadi, periodo in cui si sono stimati quasi 2 milioni di visitatori, produttori indirettamente di energia.
Piastrelle del genere sono state montate su alcuni marciapiedi di Tolosa e lanciate dalla Sustainable Dance Club, società che le ha proposte per la discoteca Club Watt di Rotterdam.
Anche in Italia è stata presa in considerazione la mattonella energetica, in particolare una nota azienda triestina vi sta lavorando con un’equipe di ricercatori con lo scopo di produrle e metterle in commercio ad un prezzo competitivo, finalizzandone l’uso specialmente nelle discoteche e nei teatri, ovvero quei luoghi in cui calpestare e camminare sono operazioni frequenti, in modo da ridurre il consumo energetico di locali di questo tipo di locali che ne fanno spesso un abuso più che un uso.
Le vie possibili di produzione segnalate dall’azienda di Trieste per tali mattonelle sono 2: in primis si è pensato di ricorrere a magneti che scorrono nelle piastrelle, mentre la seconda alternativa prevede l’impiego di elementi piezoelettrici che danno modo di raccogliere l’energia ottenuta in accumulatori predisposti a tal fine.
Accorgimenti di questo tipo ben si inquadrano nella green economy che, per la nota attenzione alla sostenibilità e al ricorso a tecnologie alternative per far fronte all’esauribilità delle risorse disponibili, non può che premere sulla diffusione di meccanismi che producono energia a costo zero da una semplice passeggiata.
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