Salvini rilancia: "Ora firme per elezione diretta del Capo dello Stato"
La Corte Costituzionale lo ha dichiarato inammissibile perché “eccessivamente manipolativo”
Non si terrà il referendum sulla legge elettorale sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi e trasformare il sistema in un maggioritario puro. La Corte costituzionale lo ha dichiarato inammissibile perché “eccessivamente manipolativo”. Il quesito referendario era stato proposto da otto consigli regionali (di Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria), tutti guidati dal centro-destra. La decisione della Corte Costituzionale sarebbe stata presa a maggioranza. Secondo indiscrezioni si sarebbe trattato però di una maggioranza “solida e ampia”.
Il quesito referendario aveva l’obiettivo di trasformare in un maggioritario puro l’attuale sistema elettorale, con l’abrogazione delle norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi.
In attesa del deposito della sentenza entro il 10 febbraio, l’Ufficio stampa della Corte costituzionale fa sapere che “a conclusione della discussione la richiesta è stata dichiarata inammissibile per l’assorbente ragione dell’eccessiva manipolatività del quesito referendario nella parte che riguarda la delega al Governo, ovvero proprio nella parte che, secondo le intenzioni dei promotori, avrebbe consentito l’autoapplicatività della ‘normativa di risulta’”.
I commenti contro la decisione. Subito il duro commento di Salvini contro la Corte costituzionale: ”È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica”.
Il leader leghista incassa il colpo e rilancia con la raccolta delle firme per l’elezione diretta del capo dello Stato: “Noi non ci arrendiamo, anzi rilanciamo e chiederemo agli italiani le firme per eleggere direttamente il Capo dello Stato”, annuncia da Lamezia Terme.
Negativo anche il commento del senatore leghista Calderoli: “Ieri il quotidiano la Repubblica scriveva ‘Cancellare Salvini’ e oggi con la decisione negativa della Consulta sul referendum sulla legge elettorale possiamo scrivere ‘cancelliamo il popolo’”.
La forzista Mariastella Gelmini commenta: “Rispettiamo le decisioni della Corte
Costituzionale, anche quando ci appaiono singolari. Attendiamo di leggere le relative motivazioni ma nel frattempo il centro-destra lavori da subito ad una proposta elettorale condivisa che coniughi rappresentanza e governabilità. La Corte nelle precedenti sentenze con cui ha scritto le leggi elettorali, ha chiarito già cosa si può e non si può fare. Certamente si può immaginare una legge in cui la coalizione che vince le elezioni poi, stranamente, governi. Sempre che qualcuno non lo ritenga ‘eccessivamente democratico’”.
“La bocciatura del referendum per il maggioritario era prevedibile sia per l’aspetto politico non gradito alla sinistra e quindi sgradito alla maggioranza della Consulta, sia per la natura tecnica del quesito a nostro avviso corretto ma obiettivamente al limite del consentito. Ottima l’intenzione ma quasi inevitabile l’esito tecnico-politico”. Lo dice la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
I commenti a favore della decisione. Sulla decisione della Consulta arriva anche il commento del ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà: “Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, noi continuiamo ad andare avanti per superare il Rosatellum e dare al Paese una legge elettorale proporzionale con soglia alta che garantisca un sistema politico più coeso, Camere più rappresentative e governi più stabili”.
“La Corte costituzionale boccia il referendum inventato da Salvini. Una buona notizia anche per chi non ama il proporzionale”. Così il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni.
“Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento”. Così il capo politico M5s Luigi Di Maio.
Oh non gliene va dritta una, che siano veramente degli Incapaci?
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TAGLIO DEI 345 PARLAMENTARI.
Dopo 4 volte aver votato favorevolmente al taglio,
approvandone la legge ( immaginate quando costano
mesi e mesi di lavoro ai nostri parlamentari)
CAPITAN #Selfini ha deciso che
VUOLE TAGLIARE IL TAGLIO !!!
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